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Trekking in Italia: 5 itinerari da fare a piedi, a cavallo o in mountain-bike

10/11/2016

L’escursionismo è un vero e proprio modo di essere, non un semplice passatempo. È vivere la natura nella sua più intima e totale purezza, rispettandone le evoluzioni, i cambiamenti,  gli elementi e gli animali che l’abitano. Per questo un vero amante del trekking (termine inglese di più ampio utilizzo) evita di fare eccessivo rumore, di calpestare territori vergini, di infastidire la fauna locale e, soprattutto, di deturpare gli ambienti che ha il piacere di scoprire ed esplorare. Spirito avventuriero e capacità di sopravvivenza in ambienti talvolta scoscesi ne completano il profilo perfetto.

 

Da tempo, il più tradizionale modello di escursione si è arricchito di mezzi alternativi alla camminata, offrendo agli itinerari di viaggio la possibilità di regalare più emozioni diverse, in base alla modalità di percorrenza. Uno stesso luogo dove poter praticare trekking può essere infatti vissuto lentamente a piedi, selvaggiamente a cavallo o sportivamente in mountain-bike.

 

Ma quali sono i più bei luoghi da esplorare in Italia?

 

Ecco una classifica pratica e frizzante dei 5 itinerari italiani più affascinanti, da Nord a Sud, da scoprire a piedi, in sella o in bicicletta.

 

Dove: Trentino Alto Adige – Il lago di Tovel e la salita alla Malga Tuena
Come: a piedi

 

La Val di Tovel rappresenta l’estremità nord-orientale del Parco Naturale dell’Adamello Brenta, nel ridente panorama del Trentino Alto Adige. A 1178 metri dal livello del mare, posto in cima alla valle, sorge il Lago di Tovel, geograficamente il più grande della regione.
Circondato da fitte abetaie e da un’impattante ed imponente frana su un versante, che gli conferisce un aspetto quasi lunare, il Lago di Tovel è una meta unica nel suo genere. Percorrendo un versante del lago si giunge facilmente alla Malga Tuena, destinazione paradisiaca da cui ammirare le sfumature magiche del lago dall’alto e dell’abbraccio delle Dolomiti.

 

Dove: Piemonte – Il parco del Ticino
Come: mountain-bike

 

L’area protetta del Parco Naturale Valle del Ticino sorge nella provincia di Novara, ricco di risorgive, boschi e antichi rami non più irrigati del fiume Ticino, ora trasformate in zone umide ricche di biodiversità.
Il Parco piemontese annovera la conservazione e il recupero di strutture agricole e storico architettoniche tra cui il Museo di Oleggio, il Mulino Vecchio di Bellinzago e il Castello di Galliate, visitabili interamente sia all’esterno attraverso percorsi sterrati, che all’interno.

 

Dove: Toscana – San Casciano in Val di Pesa
Come: a piedi, mountain bike

 

Il cuore del Chianti è compreso tra le province di Siena e Firenze, luogo magico in cui respirare il profondo e intrinseco legame tra la terra e l’uomo, testimonianza di una ricchezza territoriale senza uguali.
Tra giochi cromatici di rossi, marroni e gialli
Per chi visita la Val di Pesa è imperdibile la salita con un ascensore trasparente sulla torre piezometrica, o Torre dell’Acqua, che, dall’alto dei suoi 33 metri sommati ai 320 di San Casciano, comune in cui è collocata, regala un panorama unico a 360 gradi: le montagne fiorentine, Vallombrosa, le Alpi Apuane, i Monti Pisani e Montagnola Senese con i suoi borghi, tutto il Chianti e Firenze con il Cupolone.

Considerato uno tra gli itinerari escursionistici più belli del Mediterraneo, il Sentiero degli Dei offre lo sguardo su una tra le sky-line più suggestive e famose al mondo.
Questo percorso stupisce per il paesaggio costiero ove la dorsale dei monti Lattari scivola e sprofonda nell’azzurro del mare verso l’isola di Capri. L’incredibile itinerario racconta millenni di storia, e ancora oggi è vivo (tra miti e leggende) nell’animo della gente che lo abita.
Ricco di macchia mediterranea, il frutto che qui più si coltiva è quello della vite. Si attraversano i filari della produzione di un tipo di uva detta “Pede ‘e Palomma” (piede di colomba) tipica della zona, dalla particolare forma del tralcio e dal color roseo che ne caratterizza la vite, rarissima da trovare.
Pinnacoli, guglie di roccia calcarea e profonde gole si perdono in un vertiginoso verde, ponendosi subito all’attenzione dell’escursionista. Su entrambi i lati, appezzamenti di terreno sistemati a terrazzo (viti, agrumi, fichi e meli) sono distribuiti su più livelli con muretti di contenimento in pietra calcarea a secco misti a malta e calce.
Lungo questo sentiero, che fin dall’antichità assolveva a un importante ruolo di collegamento, si svolgevano traffici commerciali tra i villaggi della costa (Positano, colonia ellenica) e gli insediamenti dell’entroterra(l’altopiano di Agerola). Unica via terrestre sul versante meridionale dei monti Lattari, tra l’aspro litorale costiero e i dolci declivi dell’interno, permetteva il transito di mercanzie come: crusca, carbone, latte, spezie, legname, tessuti, pietre preziose, ceramiche, vini e oli.
Diversi esempi di quell’architettura tipica costiera, con sicuri richiami al mondo arabo mediterraneo, sono i ruderi di antiche case distribuiti lungo tutto il percorso. Si continua a camminare in un ambiente sospeso tra guglie, profonde gole, dirupi e precipizi, quercete, grotte, felci, rovi, ginestre e numerose specie di erbe aromatiche come il timo, la salvia, il rosmarino e la rucola.

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