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Intervista a Marco Olmo

03/06/2019

podisti.net intervista Marco Olmo, una leggenda per tutti gli appassionati del trail running. Classe 1948 e originario di Robilante, a differenza delle stelle di sport più blasonate, ha lavorato come boscaiolo, camionista ed escavatore. Oggi ci parla di un aspetto davvero importante per chi si cimenta in lunghe gare e in condizioni climatiche difficili: l’abbigliamento.

Cos’è la corsa oggi e cosa rappresenta per te?

1. La corsa è in grande espansione, ora anche nei giovani ed in particolare quella in natura, che si contraddistingue per i bei paesaggi che regala, i valori come la solidarietà tra i partecipanti e il fatto che riesce ad uscire dalle logiche dei tempi tipiche delle maratone, in quanto ogni percorso è una storia a sé. Io che sono partito da dilettante all’inizio scarso, ero spinto dalla molta volontà e competitività, supportata dal fisico che mi ha permesso allenamenti molto duri nonostante il mio lavoro in cava, e così sono riuscito a impormi in molte gare lunghe.

Come ci si prepara alle gare lunghe dal punto di vista dell’abbigliamento?

2. Ho partecipato a gare lunghe un po’ in tutto il mondo, affrontando ogni tipo di clima. Il primo consiglio è quello di seguire le indicazioni degli organizzatori, specialmente se non si conosce bene il Paese o l’ambiente in cui si corre, e poi valutare il giusto compromesso tra peso da portare e qualità del materiale, per avere il comfort ideale in ogni situazione. Nella Marathon Des Sables per esempio si passa dai 10/15 gradi della notte ai 38/40 del giorno quindi un sacco a pelo di 600 grammi è sufficiente. In Bolivia si raggiungono i 3700 metri di altezza, quindi di notte si sta a 5/10 gradi. Qui oltre ad un sacco a pelo adatto, servirebbe del vestiario post gara abbastanza caldo, aspetto di poco conto invece in un paese come il Mozambico dove le temperature non scendono sotto i 22/25 gradi nemmeno di notte e dove avere del materiale altamente traspirante si rivela il miglior alleato. La scelta dei capi e degli accessori necessita di attento studio quindi, perché ogni grammo in più può influire sulla corsa, ma allo stesso tempo, rinunciare a un po’ più di protezione potrebbe influire sul vostro stato psico-fisico.

Invece, quando è molto caldo, a cosa dobbiamo prestare particolare attenzione?

3. La traspirabilità è la qualità più importante dei capi che uso per correre, per questo ho deciso e trovo perfetto l’abbigliamento tecnico prodotto da CMP in filato Dryarn.  Al termine delle gare e nel tempo libero poi amo essere comodo.

Look estetico e praticità, possono coesistere?

4. Io quando gareggio bado più alla funzionalità che all’estetica, la linea fatta per me è minimale ma altamente funzionale. Io sono un uomo semplice e sono felice di correre con dei capi che sono in grado di soddisfarmi e rispecchiarmi e la linea studiata con CMP mi rappresenta appieno. Mi fa molto piacere poi vedere altri corridori che la indossano e ritrovano le stesse sensazioni che provo io in gara e ne apprezzano la tecnicità. → https://www.cmpsport.com/it_it/ambassadors/marco-olmo

Quindi sono prodotti che ti senti di consigliare?

5. Si, perché non ingombranti, molto traspiranti e con grande capacità di assorbimento del sudore. Quest’ultimo fattore in particolare è fondamentale quando si passa da punti soleggiati ad altri ombrosi o esposti a nord. Credo che la semplicità sia la chiave del successo, anche nell’abbigliamento. Basti vedere il look dei vincitori della MDS, che confermano questa regola.

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